Lettori fissi

martedì 19 ottobre 2010

Let your son decide

Ore 00.30 scatta l'antifurto.
Mi desto dal letto con fare repentino, scatto in piedi cercando di cavare un paio di caccole dagli occhi, cerco le ciabatte che puntualmente sono una sotto il letto e l'altra in salone.
Cerco di relaizzare cosa sta succedendo ma riesco solo a farmi prendere da uno sconforto misto a sonnambulismo estremo.
No, non è l'antifurto o meglio è il nostro personalissimo antifurto umano che dall'alto della sua esperienza poco più dodecamensile ha iniziato a strillare e piangere a causa di non si sa cosa.
Mi avvicino con fare mesto e rassicurante, per quanto il risveglio dopo un'oretta di sonno lo possa consentire, e inizio a cercare l'interruttore per spegnere il tutto.
Non trovo la leva, cerco allora di capire cosa abbia fatto scattare la sirena ma tutte le risposte alle mie domande hanno una sola e ferma negazione: "No!".
Resto allibito dalla freddezza delle risposte e sconcertato dal volume dell'impianto sonoro, da tutto ciò capisco solo una cosa, sarà una lunga notte.
Dopo circa 4 ore passate ad ingegnarmi per placare il frastuono capisco che oramai e finita, che probabilmente posso anche iniziare a vestirmi e fare colazione con calma e magari uscire a comprare un quotidiano fresco di stampa, quando all'improvviso tutto torna in sintonia con l'orario notturno. Il suono cessa, la foga impetuosa si placa e la piccola sirena si sdraia nel suo letto per riposarsi.
Sono le ore 04,30, se tutto va come deve ho almeno 3 ore di sonno.
Ore 05,30 un falso contatto fa scattare nuovamente l'allarme stavolta però dura solo una mezzoretta, capito il trucco delle quattro ore precedenti, ottimizzo l'alzata dal letto con le ciabatte al loro posto, le caccole sono piccole e si levano in un baleno, mi avvicino al pannello dei comandi e gli cedo il mio cuscino.
Tutto tace ora tranne il mio desiderio di riposo che dovendosi accontentare di tre ore scarse di sonno intervallate nell'arco di una nottata batte i piedi come se stesse pestando l'uva della vendemmia.

Marco X

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