Lettori fissi

martedì 24 febbraio 2009

Impara l'arte e mettila da parte

Eccoci qua a raccontare qualche fatto avvenuto per la rubrica free lance, in realtà
non ricordo neanche il nome della rubrica ma comunque non è importante,
il fatto che conta è esserci e far capire che ci sono, forse.
Proprio ieri stavo leggendo un articolo su internet per quanto riguarda il Q.I. il
quoziente intellettivo. Lì mi sono venuti in mente alcuni dubbi, cioè:
· In base a cosa un quesito è più indicato dell’altro per valutarlo?
· I punteggi perché vanno da 0 a 200 più o meno, invece che da 0 a 10?
· Perché 40 secondi a domanda o 30 minuti per le altre?
· Soprattutto se il tempo devo tenermelo io chi controlla che io possa barare?
· Una volta ottenuto il punteggio che cazzo ci faccio? Me lo incornicio e me
lo guardo per gongolarmi fra me e me stesso?
Ma andiamo per gradi. La mia ricerca ha portato a diverse fonti di valutazione,
una serie di quesiti più indicate di altre. Una società che li crea più gettonata e
famosa di un’altra, un tempo di 40 secondi per risposta che è migliore di 30
minuti a risposta. Premesso che dare una risposta in 30 minuti vuol dire affrontare
un quesito più arduo, avere un tempo maggiore infonde calma
nell’affrontare la domanda.
Di contro in 40 secondi anche per rispondere a 2+2 si va nel panico più totale.
Nell’ordine:
· Ansia da prestazione
· Dubbio sulla veridicità della risposta
· Sudorazione aggravata
· Si guarda più il cronometro che il testo (si le prove o si fanno come cristo comanda o
non si fanno)
· Si clicca velocemente sulla risposta sbagliando magari casella per la fretta.
Nel mio studio a riguardo ho preso in esame un candidato, del quale non vi dirò
il vero nome ma un nome inventato, Arco CroceM, al quale ho imposto di fare il test per il Q.I.
La persona in oggetto ha affrontato 64 quiz da 40 secondi l’uno a risposta.
Il suo punteggio finale è stato di 164. La media si aggira intorno ai 100/110.
Ora guardando bene in faccia il tipo che ha sperimentato il test mi sorgono alcuni
dubbi, che possa vere un qi di molto superiore alla media non può farmi
altro che piacere, che tutti quelli che lo facciano abbiano un qi superiore alla
media mi fa nascere altri dubbi sulla veridicità dei test. Ma tutto questo a cosa
serve? Dove voglio arrivare vi starete chiedendo? (se non ve lo state chiedendo
chiedetevelo, se non volete farlo allora continuate a leggere)
L’intelligenza degli italiani è alta e siamo un popolo di inventori, lavoratori e
navigatori, sembra il solito luogo comune ma in realtà è così.
Lavoratori come Mattonino er majolicaro, un uomo che ha dato la sua vita ad
incollare piastrelle e creare mosaici nei muri degli italiani. Ha tagliato tonnellate
di mattonelle per farle entrare negli spazi residui dei pavimenti, ha messo
tutta la sua esperienza nello stuccare le vili e infami spaziature fra le mattonelle
e poi ora lo stiamo tutti dimenticando, e perché? Perché adesso quando attacca le
mattonelle al muro e deve arrivare fino all’altezza di 2 metri ti accorgi
che da un lato sono a 2 metri e dall’altro a 2 metri e 40 e fra i due lati c’è una
pusillanime linea obliqua che delimita il top anziché essere dritta.
Stanno infangando il lavoro di questa persona, non dobbiamo permette glielo.
Inventori come Castrociccio er manovale. Schivo, chiuso e che parla per enigmi.
Un lavoratore che fa del tempo un nemico agguerrito contro il quale combattere
e cerca di risolvere gli imprevisti lavorativi con il suo ingegno e la sua
sagacia. Un tipo di pensatore che trovandosi davanti un muretto non a piombo
suggerisce di marmorizzarlo e senza aspettare il consenso di nessuno pija e lo
fa, trasformando quella costruzione traballante e promiscua in un elegante lapide
da cimitero. E vogliamo metterlo alla berlina? No, non sia mai.
Lavoratori come Ivanosky er falegname, che sbraga preti per montare le mostre
delle porte, u uomo che non si ferma dinanzi a nulla. Se lui dice è più bello
che la mostra arrivi a terra e non venga tagliata, piuttosto abbatte il muro ma
la mostra resta lì. Un uomo infaticabile che la gente spesso deride, ma non si
devono fare certe cose.NO!
Navigatori di negozi che in circostanze del tutto oscure si
ritrova in un posto ove vendono cessi e bidet, conosciuti anche come sanitari,
ed espongono mattonelle e parquet. Un luogo che comunemente tutti chiamerebbero
“smorzo” a Roma, ma la presenza di un elimina code, di due segretarie,
l’impossibilità di girare da soli e l’attesa per un geometra che dia consiglio
lo fa chiamare “casa della ceramica”. Ebbene dopo appena 30 minuti di conversazione
tenuta dal geometra in stile io parlo e te subisci passivamente, il vostro amato navigatore aveva perso la bussola e si era ritrovato sconnesso a guardare fisso il geometra con gli occhi ma con la mente altrove, che cercava su una qualche cartina cerebrale la rotta per uscirne, così fu. L’illuminazione lo accese e interrompendo bruscamente il geometra della “Casa della Magliolica” con il solo alzare il busto dallo schienale della sedia chiese con aria interrogativa: “Scusi ma qui vendete anche divani?”. Il geometra dopo uno spasmo e un silenzio di alcuni e gelidi secondi, con la stessa donna del navigatore visibilmente in panne per l’accaduto, rispose “No”. Ed il navigatore alzandosi stizzito dalla sedia disse “Beh allora arrivederci” e se andò via verso strani e nuovi mondi.
E noi vogliamo non riconoscere a costui il suo merito di uscire da ogni situazione?
No che non possiamo.
Navigatori come JD1 (gede one) per gli amici, che nel suo lungo girovagare
persa la retta via si ritrovò per una selva oscura. Un personaggio che non si
perse d’animo ed andò avanti fino a quando qualcuno gli chiese ma lei il parquet
lo vuole lungo 30 o 70 cm? Ed egli rispose senza perdere tempo “Marrone”.
Oppure Ciaramitaro Mantanagaso che in uno dei periodi più bui percorse 50 km
di autostrada per andare prendere un particolare arnese da lavoro, e ritornato
dal viaggio si accorse di aver preso tutto tranne il suo arnese da lavoro.
Gianjuice de Orange, il miglior personaggio che la storia ricordi, illustre, intellettuale,
intelligente, pratico, veloce, affidabile e non ultimo forte come l’aceto.
Uomo dalle mille risorse, gentiluomo dalle mille gentilrisorse, personaggio dalle
mille persorisorse che un giorno per verificare la consistenza di una cacca ci
sgommò sopra con la sua bici finendo lungo in un cespuglio di ortiche.
E noi vogliano non rendere merito a tutti questi personaggi? No gente dobbiamo
tenerli nei nostri cuori anche perché forse che forse de tutti quelli citati li
potete trovare in un singolo individuo massimo due.
Nozioni comuni, gesti acrilici e panni imbottiti che fanno pensare sempre al
meglio. Un sinonimo di tutto questo potrebbe essere “Castroneria”, ovvero il
luogo dove una loggia massonica di eunuchi si raduna per cospirare contro il
sistema degli uomini monopalla.
Marco X


Nessun commento:

Posta un commento